Tra Dieci Mesi La Fine Del Mondo (Prima Parte) by Gregory Benford & William Rotsler

Tra Dieci Mesi La Fine Del Mondo (Prima Parte) by Gregory Benford & William Rotsler

autore:Gregory Benford & William Rotsler [Benford, Gregory & Rotsler, William]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Un, giorno Lisa trovò sulla sua scrivania la copia di un opuscolo intitolato "Regole per la selezione delle squadra di Shiva", Rise, dopo essere trasalita un attimo, e scopri che centinaia di quegli opuscoli erano stati distribuiti durante la notte. Le "regole" erano di questo tipo:

1) Se sei Cari Jagens, non hai bisogno di essere particolarmente esperto, dato che i tuoi amici faranno in modo che tu sia scelto.

2) Chi ha origini etniche insolite dovrà rinunciare a essere preso in considerazione; nessuno riterrebbe mai credibile un eroe polacco. (Un papa polacco è già stato abbastanza diffìcile da accettare.)

3) I favoritismi politici sono considerati controproducenti, dato che ne ha il monopolio il Grande Cari.

4) Se potete dire male di qualcuno, non esitate.

5) Fate agli altri quello che loro farebbero a voi, ma fatelo per primi.

Diego smise di leggere, - Non è molto divertente - mormorò, Accartocciò l'opuscolo, ne fece una palla e lo buttò nel cestino della carta straccia. Guardò cupo Lisa. — Non ci sceglieranno mai tutt'e due. Però penso che sceglieranno te.

- Come rappresentante femminile?

- Può darsi. Ma non tutt'e due. Non siamo cosi fortunati.

- Oh, smettila di brontolare. Andiamo a una festa.

Ma non c'erano feste alla base, quella sera, e non c'era modo di uscire dai cancelli centrali. Di malavoglia, Diego e Lisa tirarono fuori libri e nastri e si misero a studiare, Quando andarono a letto, qualche ora dopo, erano troppo ubriachi di stanchezza per fare l'amore. Si strinsero l'uno all'altra e si addormentarono quasi subito.

La mattina dopo non si ricordarono i sogni, ma sentirono che non erano stati belli.

23 dicembre: 5 mesi e 13 giorni alla collisione

Lisa Bander era seduta da sola nell'atrio, davanti a una tazza di caffè che stava diventando freddo. Guardò, fuori della finestra, gli edifici bianchi e rettangolari, Fra una costruzione e l'altra si scorgeva, verso nord, la pianura texana disseminata di case del Johnson Space Center. Lungo le strade del centro residenziale c'erano alberi e piante, e sullo sfondo si levavano le alte guglie di Houston, la città costruita sul petrolio.

Com'è diverso dalle montagne del Colorado, pensò Lisa. Quello era un paesaggio quasi artificiale, con edifici che sembravano prefabbricati. Ma era il cuore della NASA. Cape Canaveral era solo l'ovvio punto focale, quello più appariscente, ma il centro direzionale era lì, e negli altri impianti della NASA, distribuiti non solo su tutto il territorio nazionale, ma sull'intero pianeta, nello spazio e sulla Luna, Il piano per fermare Shiva sarebbe stato scritto 11, pensò Lisa, anche se sarebbe stato messo in atto a milioni di chilometri di distanza, nello spazio.

Tutto sarebbe stato naturalmente trasmesso per televisione, con conduttori seduti in poltrona, e commentatori sempre pronti a dire la loro, a spiegare e suggerire. E con interruzioni per la pubblicità. E i politici fortunati avrebbero avuto la possibilità di essere visti in tutto il mondo.

Lisa fece un sospiro e assaggiò il caffè. Era freddo, Non si alzò per andare alla macchina distributrice, ma rimase lì seduta. Rabbrividì.

Isolati, pensò. Siamo isolati da tutti. E una necessità, Io so, ma là fuori, in strada, la gente è in tumulto.



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